Romano d'Ezzelino

Municipio: Via Giardino - Tel. 0424 30817
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Sorge su sette colli (della Rocca, Colpovo, delle Streghe, Belvedere, Marcon, Molino, dei Connate) e deve il suo nome anche all’insediamento che qui vi fecero attorno al Mille gli Ezzelini.


Cittadina di circa dodicimila abitanti, si distende ai piedi delle prealpi venete in posizione collinare, all'imbocco della strada che conduce a Cima Grappa.

Il toponimo è citato per la prima volta in un documento del 1076 come "Romanum"; l'aggiunta "d'Ezzelino" ricorda che in questo luogo ebbe i natali il temuto condottiero medievale Ezzelino da Romano (1.194-1.259), di stirpe germanica, noto con l’appellativo di "tiranno".

Dai Vescovi di Vicenza il da Romano ottenne in feudo il distretto di Bassano e le ville di Angarano e di Cartigliano ed altri vari territori si conquistò muovendo guerra agli antichi proprietari.

All'estinguersi della dinastia degli Ezzelini, Romano venne attratto nell'orbita di Padova, seguendone poi i destini.

Oggi Romano si distingue per le sue fiorenti industrie.

Arte e cultura

Famoso è il Colle Bastia, dove sorgeva il castello degli Ezzelini , menzionato da Dante nel nono canto del Paradiso.

Fra gli edifici la chiesa parrocchiale, dedicata alla Purificazione della Vergine, è una costruzione gradevole di recente fattura; più antiche le belle ville, fra le quali spicca la villa dei Cornaro, compiuta tra il XVI e il XVIII secolo, su parziale disegno di Vincenzo Scamozzi.

Poco oltre il centro di Romano alto, è situata la Torre posta sul Colle di Dante, punto di notevole interesse panoramico.

In frazione Fellette si possono ancora scorgere i cippi romani che limitano la zona un tempo suddivisa dal graticolato: qui, tra Fellette e Sacro Cuore, riaffiorano ancora reperti di archeologia pertinenti le abitazioni e l'attività di quegli antichi coloni.

Nella valle di Santa Felicita sorgevano, in epoca medievale, le abitazioni dei religiosi che rimisero a cultura il territorio e vi si teneva un famoso mercato; oggi nella valle si trova una frequentata palestra di roccia.

Ricordiamo inoltre l'interessante Museo dell'Automobile "Bonfanti", in via Torino n.2 (0424 5 13690).

Manifestazioni tipiche 

Carnevale dei Ragazzi penultima domenica di Carnevale 
Passeggiata di San Valentino domenica di San Valentino 
Palio delle Contrade con la "corsa dei mussi" ultima Domenica di Aprile 
Se divertimo sò a busa de Campeia ultime Due Domeniche di luglio 
Festa della Chiesetta Alpina a Costalunga seconda Domenica di Agosto 
Concerto di Santa Cecilia a Sacro Cuore ultimo fine Settimana di Novembre 
Iniziative Natalizie dicembre



 

Castello e Torre di Ezzelino

E’ così descritto dal Verci alla fine del ‘700: "Il Castello e per natura e per arte era quasi inespugnabile; perché la collina a levante, a mezzodì e a ponente è molto ripida e malagevole a salirsi e dalle poche vestigia che appariscono desumesi quanto il castello era da ogni parte ben munito a lunga resistenza. Aveva figura quadrangolare con doppio recinto di grosse mura e l’esterno, oltre alcune torricelle, aveva a mezzodì uno sporto ad angolo acuto guernito di un forte baluardo. Tra l’uno e l’altro recinto v’erano le abitazioni per la guernigione. Dentro il secondo recinto sorgeva il palazzo oltre una ragguardevole torre. L’ingresso era da settentrione, dove al presente é la chiesa parrocchiale, munito ancora di validi baluardi e torri. Per avvicinarsi bisognava superare per angusti viottoli l’erta e la disuguaglianza di altre più basse colline; il che rendeva non poco a rendere più forte il castello". Le prime notizie del castello risalgono al 1085 in un atto di donazione al monastero di S.Eufemia di Villanova. Comunque la fondazione è senz’altro più antica. Dopo la morte di Ezzelino III il castello fu distrutto. Nel 1370 F.Dolfin , capitano per conto di Venezia, rafforza il colle costruendo una bastia, che poi i veneziani nel 1500 distrussero definitivamente . Attualmente sul colle si trova una torre cilindrica risalente al 1827, che non è altro che il campanile della vecchia chiesa di S.Maria, situata all’interno del castello. La parte settentrionale del colle è occupata dal cimitero e da una capella cimiteriale che è ciò che resta dell’antica chiesa parrocchiale.

 

Costa della Croce

Dalla Croce a Pragolin lungo un antico sentiero alto ci sono molti graffiti sulle rocce, coppelle, una grotta con interessanti incisioni rupestri di epoca medioevale. Le coppelle potrebbero essere molto più antiche.

 

Chiesa parrocchiale

E’ una costruzione gradevole, dedicata alla Purificazione della Vergine, di recente fattura.

 

Villa Cà Cornaro

Costruita tra il 1500 e il 1600 su parziale disegno di Vincenzo Scamozzi, con espressioni architettoniche influenzata dal famoso Longhena. Interessante il prospetto principale rivolto a ponente, ove i fori si riuniscono al centro con ordinato equilibrio. Nei 2 fianchi vennero costruite le scuderie a forma di oziosi pronai: un’idea che serviva ad inquadrare, dall’ampia prateria, il luogo rustico del ripiano superiore. Annessa c’è anche una ricca cappella. Di particolare rilievo il vasto e plurisecolare parco impreziosito da piante pregiate anche dal punto di vista botanico; al parco ha dato la sua opera il Gaidon. Questo è il luogo dove passarono le loro vacanze i Cornaro e anche Caterina, regina di Cipro e di Asolo. La villa passò poi ai Mocenigo, ai Miozzi e agli attuali Fatebenefratelli ed ora ospita un liceo linguistico e una casa di riposo.

 

Villa Negri

Comprende la caratteristica casa padronale con rustico a 6 arcate, cappella privata, alcune adiacenze in grave degrado. Circonda il tutto un parco con cedri secolari. Dal grande piazzale possiamo avere una veduta straordinaria, passando in rassegna tutto il territorio sottostante, sul quale si distribuiscono intensi o più radi insediamenti.

 

Villa Stecchini

Questa bella villa in stile veneziano, costruita nel 1672, è abitata fin dal ‘600 dalla stessa nobile famiglia. Comprende il palazzo con peschiera, una graziosa cappella, barchesse, una colombara e un grande parco; esisteva anche un mulino. All’interno si possono ammirare numerosi arazzi, affreschi, un grande albero genealogico e molti stemmi dell’intera dinastia.

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